In Sardegna già dai primi di gennaio (sebbene il carnevale inizi a febbraio inoltrato) si iniziano a vedere zeppole e dolci fritti in tutte le vetrine delle pasticcerie e per rispettare la tradizione oggi ho preparato i para frittus.

Para frittus è il nome in sardo, in Italiano li ho sempre conosciuti come “fatti fritti” ma la traduzione letterale dal sardo è frati fritti: il buco al centro infatti ricorderebbe la chierica dei frati  e l’anello dorato (il segno che resta sul bordo ad indicare il livello dell’olio in cottura e la corretta lievitazione) somiglierebbe al cordone che lega il loro saio. A quanto pare chiamarli fatti fritti (come ho sempre fatto io, ops!) è un sacrilegio, eppure la maggior parte delle persone in Sardegna contina a chiamarli così, sbagliando.

Che li chiamiate frati fritti o fatti fritti restano uno dei miei dolci preferiti del carnevale!

Come ottenere dei fatti fritti morbidissimi

Con la mia ricetta otterrete dei fatti fritti morbidissimi, gonfi e tanto soffici da sciogliersi in bocca. Uno dei segreti perché i fatti fritti restino morbidissimi, anche il giorno dopo, sta nell’usare solo farina 00.

La farina Manitoba, che ormai tutti usano (anche io, ma in altre ricette) perchè aiuta i lievitati a lievitare meglio e più in fretta, ha il difetto di rendere i prodotti un po’ duri, sopratutto se non consumati subito, e anche meno digeribili.

Utilizzando invece solo farina 00 e avendo la pazienza di fare un impasto a lenta lievitazione usando pochi grammi di lievito otterrete davvero dei fatti fritti morbidissimi, perfetti anche a parecchie ore dalla cottura.

Il giusto olio per la frittura

È molto importante, sia nel caso dei fatti fritti che in generale per tutti i dolci fritti, utilizzare un buon olio per la frittura. Il migliore in assoluto è l’olio di arachidi, seguito da quello di semi di girasole. Sono oli che hanno un costo un po’ elevato, ma quando si vuole realizzare un dolce buono e genuino bisogna sempre ricordarsi che la qualità fa il 50% del lavoro. Cadere nella tentazione di utilizzare ingredienti economici è facile, ma ne andrà del risultato finale.

Un’alternativa agli oli di semi è lo strutto da pasticceria.

Lo strutto, da molti demonizzato perchè pensano sia meno sano o che conferisca un cattivo retrogusto ai fritti, è uno dei prodotti migliori per la frittura dei dolci: non viene assolutamente assorbito dal fritto e non lascia cattivi retrogusti; assicuratevi però di acquistare strutto da pasticceria e non il classico strutto che si trova nel banco frigo del supermercato. Lo strutto è ottimo anche utilizzato nell’impasto al posto del burro, non solo nei fatti fritti ma in tutti i lievitati ed anche nella pasta frolla.

In ultimo vi consiglio di aromatizzare sempre i fatti fritti con della scorza di arancia, possibilmente biologica, che contribuirà a renderne il gusto ancora più delicato e leggero.

Para frittus-Frati fritti o fatti fritti sardi

Fatti fritti morbidissi tipici del carnevale in Sardegna

Tempo di preparazione:30 minuti
Tempo di attesa:10ore di lievitazione circa
Porzioni:10/12 fritti

Ingredienti

  • farina 00: 500 grammi
  • uova medie: 2
  • zucchero semolato: 50 grammi
  • Latte intero tiepido: 200 grammi
  • fil'e ferru o acquavite o rum: 1 bicchierino
  • sale fino: 10 grammi
  • lievito disidratato: 5 grammi
  • burro (o strutto) a pomata: 50 grammi
  • arancia biologica (la scorza grattugiata): 1
  • zucchero semolato per guarnire (q.b.)
  • olio di arachidi per friggere (q.b.)

Istruzioni

  1. Mettete il lievito nel latte tiepido, mescolate un po' e lasciate riposare coperto per una decina di minuti.
  2. Nel frattempo mettete in planetaria la farina, lo zucchero e la scorza dell'arancia e iniziate ad impastare aggiungendo le uova leggermente sbattute con il sale.
  3. Sempre con la planetaria in funzione aggiungete gradatamente il liquore e  il mix di latte e lievito e lavorate  sino ad ottenere un impasto liscio e che si stacca dalle pareti della ciotola. Ci vorranno almeno 15 minuti.
  4. Aggiungete il burro in pomata a pezzi e fatelo inglobare bene. Non aggiungete un altro pezzo di burro se il precedente non è stato ben assorbito dall'impasto. Lavorate sino a terminare il burro fin quando la pasta sarà morbida, liscia e non appiccicosa.
  5. Rimuovete l'impasto dalla planetaria e lavoratelo un po' sul tavolo leggermente infarinato. Formate un palla e mettetela a lievitare ben coperta in un luogo caldo per tutta la notte (o almeno 8 ore).
  6. Trascorso il tempo di lievitazione trasferite l'impasto di nuovo sul tavolo infarinato lavoratelo facendo alcune pieghe verso l'interno, poi dividetelo in 10/12 pezzi da 60 grammi circa e formate delle palline. Mettetele a lievitare su una tavola di legno spolverata di farina (o su carta forno sempre spolverata di farina), copritele e lasciate lievitare per una decina di minuti.
  7. Modellate i fatti fritti: con delicatezza praticate un foro al centro di ogni pallina usando l'indice e allargate il buco facendola roteare intorno al dito sul piano infarinato. Rimettete a lievitare i fatti fritti finché saranno raddoppiati di volume (normalmente circa due ore, ma tutto dipende dalla temperatura della vostra casa, quindi bisogna controllarle di tanto in tanto).
  8. Scaldate l'olio: la temperatura ideale è 170°C, quindi se avete un termometro o se avete una friggitrice con l'indicatore di temperatura il lavoro sarà più facile. Quando sarà pronto friggetevi i fatti fritti.
  9. Scolateli con una schiumarola su carta assorbente e passateli subito nello zucchero semolato. Servite subito.